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Milena Gabanelli: «L’avidità non è un reato, ma sono mortificanti certe produzioni all’estero»

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Milena-Gabanelli 

Dopo le polemiche seguite alla trasmissione «Report» su Moncler e le altre società del lusso che hanno dislocato le loro produzioni all’estero, Milena Gabanelli torna sull’argomento con una risposta nella rubrica Domande e risposte del settimanale OGGI. «Premesso che il lusso è l’unico settore che ha i maggiori ricarichi, proprio perché il suo valore si fonda sulla suggestione del marketing, vale veramente la pena di delocalizzare là dove la mano d’opera costa meno? A mio parere no, perché la ricaduta è quella di far scomparire tutto il settore manifatturiero, che è un’eccellenza nel mondo», dice la giornalista. 

 PRADA- Che aggiunge: «È mortificante incontrare imprenditori come Prada che vanno a produrre i loro giacconi, in vendita a quasi 2 mila euro, in Transnistria, un Paese nemmeno riconosciuto dalle Nazioni Unite,  dove c’è sistematica violazione dei diritti umani, ed è vietato l’ingresso ai giornalisti. Come ho detto durante la trasmissione, l’avidità non è un reato, e non lo è nemmeno perseguire il massimo profitto; se però il prezzo da pagare è la scomparsa del nostro patrimonio d’esperienza, quello che ha reso il “made in Italy” uno dei tre marchi più prestigiosi nel mondo, diventa un comportamento deprecabile». 

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