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Incendi a Caronia: la scintilla è sotto il mare

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Il rogo infinito. A Canneto, frazione di Caronia, borgo marinaro del Messinese, è di nuovo emergenza per i “fuochi inspiegabili”: gli oggetti vanno in fiamme senza un’apparente ragione. Ora nella contrada sono state installate delle centraline dell’Arpa che, forse, potranno aiutare a comprendere cosa succede dal 2004, l’anno in cui cominciarono i fenomeni: cellulari impazziti, sensori e rivelatori di fumo che si attivano anche senza scosse o fiamme, pen drive smagnetizzate, bussole fuori controllo.

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ALLARME – Il tutto spesso accompagnato da allarmi di auto che scattano senza motivo. Insomma, anomalie degne di un film di fantascienza o di spionaggio. A suo tempo, manco a dirlo, si parlò infatti della misteriosa presenza di Ufo o di segretissime esercitazioni militari che causavano e continuano a causare forti campi magnetici: una tesi, quest’ultima, rilanciata proprio in queste ore, come vedremo. Ma andiamo con ordine. Con il divampare dei nuovi roghi, gli abitanti della piccola comunità sono allo stremo: negli ultimi giorni, altri incendi hanno interessato le abitazioni in via del Mare. Nino Pezzino, il proprietario di una di queste case, abita al primo piano: «Le fiamme sono partite a ridosso di un armadio e si sono propagate alla camera da letto», racconta. Durante le operazioni di spegnimento sono rimasti feriti lo stesso proprietario e il figlio, con bruciature varie agli arti superiori. Sempre in quei giorni maledetti, un asciugacapelli ha preso fuoco pur senza essere inserito nella presa elettrica, tra l’incredulità dei presenti. Così a Canneto è arrivata l’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che ha installato una centralina per iniziare un primo monitoraggio.

PAURA- Ma la presenza degli esperti non basta a tranquillizzare gli abitanti: dopo gli ultimi episodi la tensione è molto alta e tutti, con il passaparola, hanno cominciato a rimuovere dalle proprie abitazioni ogni oggetto alimentato con l’elettricità. Ogni rumore fa innalzare l’adrenalina. Gli elettrodomestici sono stati posizionati al centro delle stanze, per cercare di evitare che le fiamme possano bruciare suppellettili o intaccare letti e divani. Ma così le case sono off limits e i residenti devono bivaccare all’aperto o farsi ospitare da parenti e amici. Nessuno vuole lasciare il paese: «Siamo abbandonati al nostro destino. Così come dieci anni fa, ancora questa situazione non è chiara. Devono dirci cosa succede e lo devono fare in tempi brevi. Esigiamo delle spiegazioni», è il commento di un gruppo di sfollati. Una parte di quelle risposte potrebbero arrivare dall’Arpa, anche se era stato annunciato l’allaccio di tre centraline, ma in realtà ne è stata attivata solamente una.

IL SINDACO- Il sindaco Calogero Beringheli non lascia soli i compaesani e torna a sollecitare un controllo continuo della zona, visto che di notte sono rimasti sul posto solo alcuni volontari dei vigili del fuoco a titolo personale. Beringheli è stato a Palermo per incontrare l’assessore con delega alla Protezione Civile, Giuseppe Bruno, al quale ha esposto la gravità della situazione, sollecitando l’attenzione della Regione. Attenzione e aiuti sono stati garantiti anche dal responsabile regionale della Protezione Civile, Calogero Foti. Ma intanto Canneto rischia, oltre al danno, la beffa. Tantissime polemiche hanno infatti provocato alcuni servizi apparsi su emittenti nazionali che ipotizzano il dolo.

L’INDAGINE DEL 2004- Nel 2004 la procura di Mistretta (oggi accorpata a Patti), che prese in considerazione fin dall’inizio i fenomeni, archiviò l’indagine sospettando l’origine dolosa. «Ci hanno detto che ci sono i vulcani, il demonio e gli Ufo», commentano i quaranta abitanti della frazione, «adesso arriva anche l’accusa più infamante: saremmo noi stessi a dar fuoco alle nostre case. Ma è assurdo! Che vengano a vedere con i loro occhi cosa accade e come viviamo ». E visto che si parla di stranezze: «Il mio telefonino ha cambiato all’improvviso la suoneria », racconta Salvo Spada, «così come è successo ad altri». In alcuni casi gli apparecchi sono rimasti staccati dall’operatore per alcune ore. C’è chi parla perfino di presenze malefiche. Il decano Giovanni D’Ambrogio, guardando con mestizia la porta di casa al piano terra, si lascia scappare: «Stiamo precipitando all’inferno, che brutta fine per i poveri caronesi! ».

L’IPOTESI- Ma secondo altre indiscrezioni che circolano in paese, la causa sarebbe ben più terrena: al largo della costa tirrenica messinese, proprio in linea d’aria con Canneto, ci sarebbe una base militare statunitense sottomarina che disporrebbe di sommergibili da guerra intenti a effettuare periodicamente nella zona esperimenti che sprigionerebbero energia atomica. Quell’energia sarebbe la causa dei misteriosi roghi e delle altre anomalie.

Mario Bruno per Stop

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