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Garko: “Cos’ho in comune con Rodolfo Valentino”

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Stasera seconda e ultima puntata della fiction su Rodolfo Valentino, che molte polemiche aveva suscitato per via del famoso nudo censurato. Garko si racconta a ruota libera.

gabriel garko rodolfo valentino

Come ti sei trovato nei panni di Rodolfo Valentino?

«Indubbiamente bene. è stato un meraviglioso sogno, nel senso che dev’essere stato molto affascinante vivere in quegli anni e, di conseguenza, lo è stato poter interpretare un personaggio come Rodolfo Valentino. Ho avuto la possibilità di tornare indietro nel tempo, di vestire i loro costumi, guidare le loro auto. I film d’epoca mi piacciono sempre di più».

Come ti sei trovato a recitare con le tante attrici femminili?

«Sono donne con cui più o meno avevo già lavorato in passato. Sono tutte attrici diverse tra di loro. Com’è giusto che sia, perché nel film dovevano essere così, a loro modo tutte belle e affascinanti».

Che differenze credi ci siano tra te e Valentino?

«Non te le so dire esattamente, sicuramente l’epoca in cui abbiamo vissuto. Sono cambiate le abitudini, gli stili di vita e forse anche l’atteggiamento nei confronti della vita».

Hai avuto qualche difficoltà particolare a interpretare questo personaggio?

«Sì, perché ho dovuto imparare a ballare e io non avevo mai preso lezioni di ballo. L’approccio è stato tosto, ho iniziato con nove ore al giorno per imparare le coreografie».

Eri imbarazzato mentre giravi le scene di nudo previste?

«No, imbarazzato no. Anche perché per fortuna mi sono trovato a girare queste scene con gente con cui lavoro da tanto tempo. Inoltre, ovviamente, la troupe era ridotta, nel senso che dentro la stanza c’erano soltanto le persone che ci dovevano essere. Ovvio che non sono arrivato sul set, mi sono spogliato, ho tolto tutto e ho detto “Olè!” Mi sono coperto e quando veniva detto “azione”, mi scoprivo, facevo la scena e poi mi coprivo di nuovo. Un po’ di pudore c’è sempre».

Come commenti il fatto che s’è parlato tanto della scena di nudo tagliata?

«Ti dico che si vedono cose peggiori in Tv e quindi, secondo me, c’è stata un po’ di ipocrisia al proposito. Siamo nel 2014! Internet è diventato uno dei mezzi di comunicazione più usati e in assoluto più pericolosi di tutti, eppure nessuno fa nulla per cercare di pilotarlo. Un ragazzino di 14 anni con uno smartphone può anche vedere i porno…».

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Nella vita in cosa ti assomiglia di più Rodolfo Valentino? Anche tu come lui hai migliaia di corteggiatrici… «Anche in questo i tempi sono cambiati. Una volta si scrivevano soltanto lettere, adesso mi scrivono e-mail, lettere, ho gente davanti casa… Quindi sicuramente questa è una cosa che abbiamo in comune. Anche se ti dico la verità, stiamo parlando di un personaggio esistito talmente tanti anni fa che dire cosa ho o non ho in comune con lui è un po’ difficile. Anche perché si conosce solo ciò che si è detto o scritto su Valentino».

Però le numerose corteggiatrici in comune le avete. «Quella è la base di tutto, se non le avessi sarebbe un problema perché le mie fan sono quelle che mi tengono “in vita”».

Tu come seduci una donna?

«Per me non esistono regole in questo senso, perché diventerebbe tutto molto brutto se ci fossero delle regole da seguire. Mi piace vivere il momento».

Di una donna cosa ti cattura di più?

«Innanzitutto il modo di ridere e poi la semplicità che la rende molto sensuale».

Sei innamorato?

«Sì, sto molto bene in questo momento».

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Un giorno ti piacerebbe diventare papà?

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«Se lo devo programmare diventa molto difficile pensarci, se invece dovesse succedere lo accetterei molto volentieri».

Come vivi la popolarità?

«Molto bene, perché è una cosa che ho cercato e ho scelto. All’inizio non ti danno il libretto delle istruzioni né esistono delle regole specifiche. Può capitare, a volte, di trovarsi in difficoltà perché non sai come uscire da certe situazioni. E in questo ti aiuta molto l’esperienza. Ho avuto una carriera che mi ha cresciuto pian piano, sono arrivato al successo passo dopo passo, quindi ho avuto la possibilità di imparare quelle piccole magìe da dover consumare lungo la strada. Poi ci sono momenti difficili, perché la carriera ti priva di una vita normale. Però sono quelle conseguenze che paghi molto volentieri. È naturale ad esempio avere voglia di uscire con gli amici, ma a volte preferisco dire di no. Sono molto riservato, non mi piace apparire troppo sui giornali e quindi faccio poca vita mondana».

Simona Saia per Stop

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