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I Serenissimi del Tanko? Non chiamateli terroristi

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tanko

L’ipotesi di reato contestata ai cosiddetti “Serenissimi” è particolarmente grave.

Per un reato del genere – associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale  o di eversione dell’ordine democratico, art. 270 bis del codice penale-  sono previste pene estremamente pesanti: da 7 a 15 anni di reclusione per i promotori, da 5 a 10 anni di reclusione per i partecipi.

Sembra in effetti che alcuni dei “Serenissimi” abbiano paventato atti di violenza.

E l’accusa si fonda su questo e sul rinvenimento di un trattore artigianalmente corazzato. Il tutto sarebbe stato finalizzato a rendere autonomo il Veneto.

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LE IDEE E LE ARMI – Nessuno può rispondere per una idea, giusta o sbagliata che sia.

Tuttavia, si commette un grave reato, come quello ipotizzato e contestato, se l’idea viene coltivata utilizzando la violenza per sovvertire l’ordine democratico di uno Stato.

PERICOLO PRESUNTO- Il reato di associazione sovversiva è un reato di pericolo presunto.

Ciò significa che la tutela penale è anticipata al di la dell’effettiva commissione di atti di violenza.

Tuttavia, perché possa trovare applicazione, occorre che i progetti di sovvertire violentemente l’ordinamento dello Stato siano concreti. Pertanto, la semplice idea eversiva non vale a realizzare il reato.

Proprio per questo ritengo che sia difficile ipotizzare la concretezza dell’uso della violenza da parte dei soggetti coinvolti.

I SERENISSIMI- Alcuni dei “Serenissimi” ricordano Don Chisciotte e Sancho Panza di Cervantes che sfidano i mulini a vento.

Già di per sé il simbolo dell’operazione, ossia il famigerato “Tanko”, che altro non è che un trattore, la dice lunga sulla capacità sovversiva, ma soprattutto violenta, dei “Serenissimi”.

Il volto umano della giustizia deve essere in grado di rapportare il fatto agli esseri umani che dovrebbero risponderne.

Gli uomini e le donne coinvolti non sembrano avere quelle caratteristiche che conducono ad ipotizzare un reato tanto grave.

Forse si è data troppa importanza ai fatti. Anche le ordinanze di custodia cautelare in carcere, almeno da quanto è emerso dalle fonti di stampa, sembrano sproporzionate.

IL MIO PARERE – Non riesco infatti ad intravedere alcuna  concretezza nel presunto proposito violento dei “Serenissimi”.

Il “Tanko” risulta essere davvero il simbolo di questa armata brancaleone.

Anche volendo ipotizzare che in futuro qualcuno dei “Serenissimi” avesse voluto provare ad utilizzare un mezzo tanto strampalato, “esibendosi” alla sua giuda, il fatto sarebbe  passibile della disposizione del trattamento sanitario obbligatorio per il suo autore piuttosto che sanzionato con le pesanti pene previsti per i reati per cui si procede.

IL SOGNO- Resta sullo sfondo una idea, giusta o sbagliata che sia, ma nessuno può essere imprigionato per un sogno che a tanti può sembrare romantico e a tanti altri riservare una caduta dal letto la mattina al risveglio.

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Fabio Schembri

Avvocato penalista del foro di Milano, è lo storico difensore di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Si è occupato di grandi processi di criminalità organizzata e ai danni di multinazionali. In quello di Caffè Mauro, ha portato all'assoluzione dei fondatori della storica azienda calabrese, ingiustamente accusati di usura.

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