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La strana storia del Diabolik mai visto

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diabolik 4La diabolikmania non si placa. Superato il cinquantennale della nascita di Eva Kant (1963), le iniziative sulle celebrazioni del ladro più famoso dei fumetti impazzano in ogni dove: a maggio la Mondadori ripubblica quattro volumi nella collana Oscar Gialli. Arrivano le custodie dei cellulari e pure le sigarette elettroniche.

CACCIA AL FILM INEDITO- Ma è in Rete che tutti si buttano alla ricerca di “inediti”. E ce n’è uno  che sta attirando l’attenzione dei fans: il film mai uscito del 1965, con Jean Sorel e Elsa Martinelli. La rivista Nocturno gli ha dedicato uno speciale. Le foto circolano sul web. E sul sito visioniproibite.it, dedicato alla censura cinematografica dal dopoguerra ad oggi, ne è riportata la sceneggiatura: 13 sequenze su un copione di 197 pagine.

LA TRISTE VERITÀ- Dieci minuti di girato, poi non se ne fece più nulla. Il motivo? Sta tutto in una lettera del produttore Dino De Laurentiis conservata nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma: «il materiale girato era di un livello talmente scarso, sia da un punto di vista artistico che commerciale, da farci chiaramente capire che a continuare su quella strada si andava incontro ad un disastro».

diabolik 2AAA DIABOLIK CERCASI- E pensare che era annunciato come un kolossal. O quasi. All’inizio, l’uomo cui venne l’idea, Antonio Cervi della Italy Film, pensava ad un volto nuovo per Diabolik. Il manifesto per gli aspiranti protagonisti recitava: “volto maschio e bello- occhi chiari- altezza m. 1,80 (minimo) – corporatura atletica”. Alla fine si optò però per Dorel in una coproduzione italo-franco-spagnola. Adattamento cinematrografico affidato alle penne di Giampiero Bona e Fabrizio Onofri, e direzione al regista e montatore inglese Seth Holt, cui furono affiancati l’italiano Nino Zanchin e il francese Antonio Brandt. Abbandonato il progetto, fu sostituito dal film di Mario Bava. Anch’esso, benchè oggi diventato un kult tra i cinefili, accolto da scarso successo.

IL ROMANZIERE DI DIABOLIK- «Ho scoperto del film “mancato” di Diabolik solo qualche anno fa, da un libro del Diabolik Club. Forse Jean Sorel avrebbe avuto un approccio più “serio” al personaggio rispetto al simpatico John Phillip Law, che divenne Diabolik nel film di Bava del 1967. Ma a dirla tutta lo avrei visto meglio come ispettore Ginko, cui di sicuro sarebbe stato più somigliante di Michel Piccoli». Andrea Carlo Cappi, giallista, traduttore dei bestsellers di Deaver e Benson, è un grande esperto del ladro in tuta nera, sul quale ha scritto quattro romanzi ufficiali, uno dei quali, Eva Kant-Il giorno della vendetta, vede la compagna dell’inarrestabile criminale vivere un’avventura da sola.

I MOTIVI DELL’INSUCCESSO- E già dalle sue prime parole si capisce perché ad un clamoroso successo nei fumetti non ne seguì uno altrettanto grande al cinema. Dice ancora: «Nelle foto che avrebbero dovuto lanciare quel “primo” Diabolik cinematografico, Elsa Martinelli è affascinante, ma bruna (una Eva Kant travestita?). Nella versione di Bava la bionda Marisa Mell era invece di una bellezza sconvolgente… ma somigliava piu a un personaggio di Magnus.

LA CONCORRENZA DI 007- Ma c’è altro. Alcuni degli elementi caratteristici del fumetto (i trucchi della Jaguar, le maschere di Diabolik ed Eva) erano già stati “rubati” dal cinema e dalla tv: e il pubblico associava ormai le auto superaccessoriate a James Bond e le maschere agli eroi di “Mission: Impossible”. Inoltre, in quegli anni, c’erano ancora remore a presentare al cinema un criminale che la fa franca. Per cui, solo rendendolo più caricaturale era possibile farlo uscire vivo nel finale del film».

SOFFUSO EROTISMO- Il risultato fu dunque un Diabolik diverso: «Il “Diabolik” con Law e la Mell prende una strada tutta sua, con un’estetica pop e un soffuso erotismo, di fatto allontanandosi dai personaggi originali del fumetto. Nel secondo romanzo che ho dedicato a Diabolik, Alba di sangue, ho però inserito, giustificandoli, alcuni elementi del film di Bava (lo spettacolare rifugio, le due Jaguar bianca e nera) e creato un “cattivo” idealmente interpretato da John Phillip Law, un politico che vuole prendere il potere a Clerville, costringendo Diabolik e l’ispettore Ginko a una delle loro temporanee alleanze».

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