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L’ASSASSINO DI PADRE PUGLISI: «SE NON LO AVESSI FATTO IO LO AVREBBE FATTO QUALCUN ALTRO. NON CREDO CHE DIO POTRA’ PERDONARMI»

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ANTICIPAZIONI del settimanale Oggi, in edicola da mercoledì 15 maggio

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Al settimanale OGGI, il killer di padre Puglisi, Salvatore Grigoli, oggi libero e con una nuova identità, dice: ««Don Puglisi mi ha cambiato. Ricordo ogni momento di quella sera: sorrise, un attimo prima di morire. E io quel sorriso me lo porto ancora dentro».
Aggiunge Grigoli: «Non credo che Dio possa perdonare uno come me. Non so se potrà assolvermi, soprattutto ora che so di aver ucciso un Santo. Ma è a Dio, e solo a lui, che darò conto di quello che ho fatto».
Poi a OGGI racconta i dettagli del delitto: «Don Pino non doveva morire quella sera; lo Spatuzza me lo doveva solo indicare. Io non lo conoscevo, non frequentavo la chiesa e non l’avevo mai visto. Lo localizzammo nei pressi della chiesa di San Gaetano, mentre parlava a un telefono pubblico. Lo guardai e dissi: “È belli fare, ci vuole niente a farlo”. Decisi di agire subito. Andammo in un magazzino nella zona industriale di Brancaccio, uno dei posti dove si custodivano le armi. Presi una 7,65 silenziata. E lo aspettai sotto casa, insieme agli altri. Gaspare Spatuzza si avvicinò a don Pino, gli strappò il borsello e disse: “Padre questa è una rapina”. Ma lui aveva già capito perché girandosi pronunciò la frase “Me lo aspettavo”. Era tranquillo. E sorrideva. Gli sparai un colpo alla nuca… La sua morte era stata decisa e se non lo avessi fatto io lo avrebbe fatto qualcun altro».

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